La vera religione Abu Ameenah Bilal Philips

La vera religione   Abu Ameenah Bilal Philips
1 1

La vera religione Abu Ameenah Bilal Philips


 
 Nel nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo

religione
religione

1. L’ISLAM

La cosa che ognuno dovrebbe sapere e comprendere chiaramente sull’”Islam” è:
Qual’ è il significato della parola “Islam” ?
“Islam” non si riferisce al nome di una persona, come nel caso del Cristianesimo, dal nome di Gesù
Cristo – pace e benedizione su di lui – Buddhismo, dal nome di Gotama Buddha, Confucianesimo,
dal nome di Confucio e Marxismo da Karl Marx. L’”Islam” non porta nemmeno il nome di una
tribù, come il Giudaismo, dal nome della tribù di Giuda e l’Induismo dal nome degli Indù.
L’Islam è la vera religione di “Allàh” – gloria a Lui L’Altissimo – e come tale, il suo nome
rappresenta il principio centrale della religione di Dio: la totale sottomissione alla sua volontà.
La parola araba “Islam” significa sottomissione, o resa della volontà della persona, al solo vero
Dio degno di adorazione “Allàh” e chiunque si comporta così è definito “musulmano”.
La parola implica anche “Pace”, che è la naturale conseguenza della sottomissione alla volontà di
“Allàh”.
Quindi, non è una nuova religione portata dal Profeta Muhammad – pace e benedizione su di lui –
in Arabia agli inizi del VII secolo, ma soltanto la vera religione di “Allàh” espressa nella sua forma
definitiva.
L’”Islam” è la religione che fu data ad Adamo – pace e benedizione su di lui – il primo uomo, ma
anche il primo Profeta di “Allàh”.
L’”Islam” fu la religione di tutti i Profeti inviati da “Allàh” all’umanità.
Il nome della religione di Dio l’Islam, non è stato deciso dalle ultime generazioni umane, ma è stato
scelto da “Allàh” stesso ed è menzionato chiaramente nella sua ultima rivelazione per il genere
umano.
Nel Sublime Corano, ultimo libro della rivelazione divina, “Allàh” stabilisce quanto segue:

OGGI, HO RESO PERFETTA LA VOSTRA RELIGIONE,
HO COMPLETATO PER VOI LA MIA GRAZIA
E MI È PIACIUTO DARVI PER RELIGIONE L’ISLAM.
Corano 5 : 3

CHI VUOLE UNA RELIGIONE DIVERSA DALL’ISLAM,
IL SUO CULTO NON SARÀ ACCETTATO. Corano 3 : 85

Ed afferma:

ABRAMO NON ERA NÉ GIUDEO NÉ NAZARENO,
MA HANIF (MONOTEISTA PURO) E MUSULMANO. Corano 3 : 67

In nessuna parte della Bibbia trovate che “Allàh” abbia detto al popolo del Profeta Mosè – pace e
benedizione su di lui – o ai suoi discendenti, che la loro religione fosse il Giudaismo, né ai seguaci
di Gesù Cristo che la loro religione fosse la Cristiana.
Per la verità “Cristo” non era nemmeno il suo nome, neanche “Gesù” !
III
Il nome “Cristo” proviene dalla parola greca “Cristos” che significa “Unto”. Così, “Cristo” è la
traduzione greca del titolo ebraico “Messiah”.
D’altra parte, il nome “Gesù ” è la versione latinizzata del suo nome ebraico “Esaù “.
Comunque, per ragioni di semplicità, continuerò a riferirmi al Profeta “Esaù” come “Gesù”.
Quanto alla sua religione, era quella che ordinò ai suoi discepoli di predicare.
Come i Profeti antecedenti a lui, Gesù ordinò ai suoi di sottomettere la loro volontà alla volontà di
“Allàh” , cioè di essere musulmani, mettendoli in guardia dai falsi dei, frutto della fantasia umana.
Secondo il nuovo testamento, Gesù insegnò ai suoi discepoli quanto segue:
“Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.”
Ciò significa chiaramente la sottomissione solo alla volontà di Dio e a nessun altro.

2. IL MESSAGGIO DELL’ISLAM

Dal momento che la totale sottomissione della propria volontà a quella di “Allàh” rappresenta
l’essenza dell’adorazione, il messaggio fondamentale della religione di “Allàh” l’”Islam” è
l’adorazione di Allàh soltanto e l’abolizione dell’adorazione diretta o indiretta di altre persone, o
luoghi, o qualunque altra cosa invece di “Allàh”.
Siccome ogni cosa diversamente da”Allàh”, il Creatore di tutte le cose, è una creazione di “Allàh”,
si può dire, in sostanza, che l’Islam distoglie l’uomo dall’adorazione del creato e lo invita ad
adorare soltanto il suo Creatore.
Egli – gloria a Lui l’Altissimo – è l’unico meritevole dell’adorazione dell’uomo ed è per la sua
volontà che le preghiere vengono esaudite.
Se un uomo pregasse una creatura di Dio, qualunque essa sia, e le sue preghiere venissero esaudite,
non è la creatura che avrebbe esaudito le sue preghiere, ma è “Allàh” che ha permesso che
sussistano i motivi per cui si è pregato.
Uno può dire: “Questo è ovvio”, comunque, per gli adoratori delle creature, la preghiera poteva non
essere esaudita. Similmente, le preghiere a Muhammad o Gesù – pace su entrambi – o a Buddha, Krishna…, non  sono esaudite da loro che sono creature, ma sono esaudite dal loro Creatore “Allàh” .
“Allàh” stabilisce nel Sublime Corano che Gesù figlio della Vergine Maria – pace su entrambi –
non disse assolutamente ai suoi discepoli di adorarlo, ma di adorare solo e soltanto “Allàh”, suo
Signore e Creatore:

E QUANDO ALLÀH DIRÀ: O GESU’ FIGLIO DI MARIA,
HAI FORSE DETTO ALLA GENTE:
“PRENDETE ME E MIA MADRE
COME DUE DIVINITÀ ALL’INFUORI DI ALLÀH? “,
RISPONDERÀ: “GLORIA A TE!
COME POTREI DIRE CIÒ DI CUI NON HO IL DIRITTO? ” Corano 5 : 116

Gesù, non adorava se stesso quando egli adorava, ma adorava”Allàh”. Questo principio
fondamentale è custodito nel capitolo di apertura del Sublime Corano conosciuto come
“Al_Fàtihah” che significa “l’Aprente” :
IV

TE SOLTANTO ADORIAMO E TE SOLTANTO INVOCHIAMO IN SOCCORSO.
Corano 1 : 5

Ed ancora nel Corano, ultimo libro di rivelazione divina, “Allàh” dice:

IL VOSTRO SIGNORE HA DETTO: “INVOCATEMI, VI RISPONDERÒ.” Corano 40 : 60

Importante notare che il messaggio fondamentale dell’Islam è che “Allàh” ed il suo creato sono
entità distintamente differenti. “Allàh”, non è il suo creato o parte di esso e nemmeno il creato è “Allàh” o parte di esso. Ciò può sembrare ovvio, ma l’adorazione dell’uomo per il creato invece del Creatore, è basata in larga misura sull’ignoranza di questo concetto. È la credenza – erratissima – che l’essenza di “Allàh”, è ovunque nel suo creato, o che la sua divinità sia o sia stata presente in alcuni aspetti del suo creato, il che ha fornito la giustificazione – erratissima – per l’adorazione del creato, benchè tale adorazione – deviatissima – fosse chiamata “l’adorazione di Allàh attraverso il suo creato”.
Comunque, il messaggio dell’Islam, come è stato portato dai Profeti di “Allàh”, è di adorare solo e
soltanto “Allàh” e di evitare l’adorazione del suo creato sia direttamente che indirettamente.
Nel Sublime Corano, “Allàh” stabilisce con chiarezza:

AD OGNI COMUNITÀ INVIAMMO UN PROFETA [CHE DICESSE]:
“ADORATE ALLÀH E FUGGITE I TAGHUT(*)
“. Corano 16 : 36

Quando si fa notare agli idolatri che “lui” o “lei” si prosternano a degli idoli, creati dall’uomo, la
replica invariabile, è che loro realmente non adorano l’immagine di pietra, ma adorano “Allàh”,
rappresentato in essa. Loro asseriscono che l’idolo di pietra è soltanto il modo per avvicinarsi ad “Allàh” e non è “Allàh” stesso! Chiunque accettasse il concetto della presenza dell’essere divino nel suo creato, in qualunque forma, sarà obbligato ad accettare questo ragionamento di idolatria.
Mentre, chiunque comprende il messaggio fondamentale dell’Islam e le sue implicazioni, non
ammettera mai l’idolatria, non importa quanto viene fatta sembrare razionale.
Coloro che attraverso i secoli, si sono proclamati divinità hanno spesso basato le loro asserzioni
sulla credenza – erratissima – che “Allàh” fosse presente nell’uomo. Semplicemente, essi
rivendicano che sebbene “Allàh” sia presente in ognuno di noi, secondo le loro false credenze, Egli
è più presente in loro che negli altri uomini. Da qui asseriscono che dobbiamo sottomettere la nostra volontà alla loro e adorarli sia come Dio in persona, che come Dio concentrato nelle loro persone.
Similmente, coloro che hanno asserito la divinità di altri dopo la loro morte, hanno trovato terreno
fertile tra coloro che accettano la falsa credenza della presenza di Dio nell’uomo.
Colui che afferra saldamente il messaggio dell’Islam e le sue implicazioni non accetterà mai di
adorare un altro essere umano, in nessuna forma e in nessuna circostanza.
V
La religione di Dio nella sua essenza, è un chiaro richiamo all’adorazione del Creatore ed il rigetto
dell’adorazione del creato in qualunque forma.
Questo è il significato del motto dell’Islam:

NON C’È DIO ALL’INFUORI DI ALLÀH. Corano 47 : 19

La sua ripetizione porta automaticamente chi la pronuncia nell’ovile dell’Islam e la sincera fede in
essa gli garantisce il paradiso.
Così, l’ultimo Profeta dell’Islam disse:
Chiunque dice: “Nessuna divinità eccetto Allah,
e muore mantenendo fermamente questo (credo), entrerà in paradiso.”
Riportato da Abu Dhar e raccolto da Al-Bukhari e Muslim.
Questo motto consiste nella sottomissione ad “Allàh” come unico Dio, credendo a Lui, obbedendo
ai suoi comandamenti e negando il politeismo e i politeisti.
(*) Taghut: tutto ciò che viene adorato con o all’infuori di “Allàh”.

3. IL MESSAGGIO DELLE FALSE RELIGIONI

Nel mondo ci sono tante sette, culti, religioni, filosofie e movimenti, ognuno asserisce di essere la
retta via o l‘unico vero sentiero verso “Allàh”. Come uno può determinare qual’è quello corretto? Oppure sono tutti veramente corretti? Il metodo col quale si può trovare la risposta, è quello di togliere completamente le superficiali differenze negli insegnamenti dei vari reclamanti, giungendo alla verità ultima identificando l’obiettivo centrale dell’adorazione al quale essi si richiamano, sia direttamente che indirettamente. Tutte le false religioni hanno in comune un concetto basilare per quanto riguarda “Allàh”: asseriscono che tutti gli uomini sono dei, o che sono in particolare “Allàh”, o che la natura è
“Allàh”, o che “Allàh” è un’invenzione dell’immaginazione dell’uomo.
A questo modo, possiamo affermare che il messaggio basilare delle false religioni, è che “Allàh”
possa essere adorato sotto forma del suo creato. Le false religioni invitano l’uomo all’adorazione del creato, chiamando il creato o qualche suo aspetto come Dio. Per esempio, il Profeta di “Allàh”, Gesù figlio di Maria – pace e la benedizione su entrambi – invitò i suoi discepoli ad adorare “Allàh”, ma oggi, coloro che si proclamano essere suoi seguaci, chiamano il popolo ad adorare Gesù, asserendo che Gesù sia “Allàh”! Buddha fu un riformatore, il quale introdusse un certo numero di principi umanistici nella religione dell’India. Non si proclamò Dio, nè suggerì ai suoi seguaci di essere oggetto di adorazione.
Ancora oggi, la maggioranza dei buddhisti che si trovano fuori dall’India, l’hanno assunto come
Dio e si prosternano a degli idoli fatti, secondo il loro modo di vedere, a sua somiglianza.
Usando il principio dell’identificazione dell’oggetto di adorazione, le false religioni diventano
molto evidenti e diventa chiarissimamente chiara la loro natura inventata dall’uomo.
VI
Infatti, “Allàh”, l’Onniscente – gloria a Lui l’Altissimo – denuda la natura inventata delle false
religioni, affermando nel Sublime Corano quanto segue:

NON ADORATE ALL’INFUORI DI LUI ALTRO CHE NOMI
CHE VOI E I VOSTRI AVI AVETE INVENTATO,
E A PROPOSITO DEI QUALI ALLÀH NON HA FATTO SCENDERE NESSUNA PROVA.
IN VERITÀ IL GIUDIZIO APPARTIENE SOLO AD ALLÀH.
EGLI VI HA ORDINATO DI NON ADORARE ALTRI CHE LUI.
QUESTA LA RELIGIONE IMMUTABILE,
EPPURELA MAGGIOR PARTE DEGLI UOMINI LO IGNORA. Corano 12 : 40

Si può argomentare che le religioni insegnano cose buone, quindi, perchè dovrebbe interessare
quale religione uno debba seguire?
La risposta è che le false religioni insegnano il più grave dei mali, cioè l’adorazione del creato
invece del Creatore.
L’adorazione del creato è il peccato più grande che l’uomo possa commettere, perchè essa
contraddice il vero scopo della sua creazione.
L’uomo è stato creato per adorare “Allàh”, come “Allàh” stabilisce esplicitamente nel Sublime
Corano:

È SOLO PERCHÈ MI ADORASSERO CHE HO CREATO I JINN(*)
E GLI UOMINI. Corano 51 : 56

Conseguentemente, l’adorazione del creato, che è l’essenza della idolatria, è l’unico peccato
imperdonabile. Uno che muore in questo stato di idolatria, ha segnato il suo destino nell’altra vita.
Questa, non è una opinione, ma è una certezza, rivelata da “Allàh”, nel Sublime Corano; ultima
rivelazione per tutto il genere umano:

IN VERITÀ, ALLÀH NON PERDONA CHE GLI SI ASSOCI ALCUNCHÈ.
OLTRE A CIO’, PERDONA CHI VUOLE.
Corano 4 : 48 e 116

(*) I Jinn: sono creature invisibili, non umane, create da “Allàh”.

4. L’UNIVERSALITÀ DELL’ISLAM

Poiché le conseguenze della falsa religione sono così gravi, la vera religione di “Allàh” deve essere
universalmente comprensibile e realizzabile, non confinata in un popolo o in luogo o in un tempo.
VII
Quindi, per un credente, non ci possono essere condizioni da superare per entrare in paradiso, come
il battesimo, o credere in un uomo creato da Dio come salvatore, ecc…
Dentro il principio centrale dell’Islam e la sua definizione si stendono le radici della universalità
dell’Islam.
Ogniqualvolta uno raggiunge la realizzazione che “Allàh” è Uno ed è distinto dal suo creato e
sottomette sé stesso ad “Allàh”, egli diventa musulmano nel corpo e nello spirito ed è eleggibile per
il paradiso.
Così ognuno in qualunque momento e nelle regioni più remote del mondo può diventare un
musulmano, un seguace dell’Islam, la religione di “Allàh”, semplicemente rigettando l’adorazione
del creato e ritornando ad “Allàh”, unico Dio.
Comunque, è noto che, la sottomissione ad “Allàh” , o il rifiuto richiedono che uno scelga tra giusto
ed errato e tale scelta implica un’assoluta e personale responsabilità.
L’uomo sarà ritenuto responsabile delle proprie scelte, e come tale, dovrebbe provare fino allo
stremo delle sue forze a fare il bene ed evitare il male; essendo il bene principale, l’adorazione di
“Allàh” solamente ed il male principale, l’adorazione del suo creato, sia in associazione che in
sostituzione di “Allàh”.

Questa verità è espressa nel Sublime Corano, come segue:
IN VERITÀ COLORO CHE CREDONO, SIANO ESSI GIUDEI, NAZARENI O SABEI,
TUTTI COLORO CHE CREDONO IN ALLÀH E NELL’ULTIMO GIORNO
E COMPIONO IL BENE RICEVERANNO
IL COMPENSO PRESSO IL LORO SIGNORE.
NON AVRANNO NULLA DA TEMEREE NON SARANNO AFFLITTI. Corano 2 : 62
SE AVESSERO OBBEDITO(*) ALLA TORÀH E AL VANGELO
E IN QUELLO CHE SCESE SU DI LORO DA PARTE DELLORO SIGNORE, AVREBBERO
CERTAMENTE GODUTO DI QUELLO CHE C’È SOPRA DI LORO E DI QUELLO CHE
C’È AI LORO PIEDI.
TRA LORO C’ È UNA COMUNITÀ CHE SEGUE UNA VIA DI MODERAZIONE,
MA BEN MALVAGIO È QUELLO CHE FANNO MOLTI DI LORO.
Corano 5 : 66
(*) Il riferimento è alla Gente della scrittura, come si evince chiaramente dall’ayah che precede:
SE LA GENTE DELLA SCRITTURA AVESSE CREDUTO E SI FOSSE COMPORTATA CON
DEVOZIONE, AVREMMO CANCELLATO LE LORO COLPE E LI AVREMMO INTRODOTTI NEI
GIARDINI DELLA DELIZIA., Corano 5 : 65, n.d.t.

 

Visited 12 times, 1 visit(s) today

Mohamed Barakat

>